La ricostruzione di un edificio rurale, ormai in disuso, situato sulle colline del territorio di Rivanazzano Terme (PV). Il progetto preserva sagoma e volumetria, utilizzando Normablok Più muratura armata, calcolata in osservanza alle NTC 2018, e trasforma un vecchio fienile in residenza unifamiliare.

L’intervento che si propone muove dalla consapevolezza che la trasformazione del paesaggio deve necessariamente passare attraverso una adeguata conoscenza dei luoghi in cui si opera.

Nell’orizzontalità, verticalità, obliquità delle prime alture del panorama di Rivanazzano Terme, gli edifici solitamente si pongono come emergenza fisica e visiva, con il rigore geometrico dei loro volumi e macchie di colore tra i contrasti del verde della vegetazione o i toni delle terre dei campi. In quest’ottica attraverso i sopralluoghi e le ricerche morfologiche e tipologiche condotte, è stato intrapreso un percorso compositivo atto a giustapporre gli elementi del progetto in relazione alle suggestioni e alle dissolvenze cromatiche e materiche che il luogo e l’azione antropica, insieme, hanno suggerito.

Caratteristiche dimensionali dell’edificio e dei materiali

Il fabbricato in esame è un edificio di tipo residenziale unifamiliare realizzato nel comune di Rivanazzano Terme (PV). L’intervento si configura come “nuova ri-costruzione in muratura portante armata” con dimensioni in pianta pari a circa 11.55 x 14.40 m, su due livelli, e una altezza massima di 7,3 m.

La struttura portante, che a partire dalle fondazioni poggia su suolo di categoria C, è inclusa nella zona sismica 3, in base alla riclassificazione sismica del territorio nazionale e regionale.

La stessa è così costituita:

  • fondazioni dirette e continue a travi rovesce con anima variabile di spessore tra 25 e 40 cm. Le scarpe di fondazione, presentano spessore comune di 50 cm e larghezza variabile da 125 e 140 cm, la cui capacità portante è stata calcolata secondo la canonica interazione suolo-struttura su letto di molle elastiche alla Winkler;
  • struttura portante in elevazione realizzata in muratura armata con blocchi Normablok Più S40 MA di spessore 40 cm e Poroton® P800 MA di spessore 25 cm, quest’ultimi per le pareti interne. La malta cementizia è di tipo MTM10 di Danesi, è strutturale e molto performante anche per le caratteristiche termiche; le armature metalliche verticali (diam. 16 mm) ed orizzontali (diam. 8 mm) sono di tipo B450C.

Sono inoltre presenti pilastri in c.a., esterni e interni, ai quali è stata assegnata una funzione prevalentemente statica, in quanto sostegni della capriata di copertura e dei porticati, malgrado il loro comportamento nel rispetto delle sollecitazioni sismiche sia stato debitamente verificato; cordolature così come travi e architravi sono in cemento armato gettato in opera, barre longitudinali e staffe di tipo B450C, e sono disposte in modo tale da creare una maglia continua di collegamento dei muri portanti ad ogni piano;

  • i solai del primo piano fuori terra presentano spessore globale pari a 27 cm; gli stessi sono realizzati in travetti armati prefabbricati con interposti blocchi di laterizio e getto collaborante di completamento (caldana) di spessore superiore a 4 cm;
  • la scala è in c.a. gettato in opera con soletta di spessore di 12 cm;
  • la copertura è realizzata con un’orditura lignea che presenta sezioni 20×20, 20×24 cm e 20×35 cm per la trave di colmo in legno lamellare GL24C. Tali travi sono tra loro connesse mediante innesti ad incastro a coda di rondine (travetti su orizzontamento di colmo) e connessioni metalliche; gli inghisaggi tra corree e travetti, sul filo di gronda, sono realizzati con barre filettate di acciaio di classe 8.8 con imbuti mento mediante opportuna resina bicomponente di ripresa strutturale. Al di sopra della travatura lignea di copertura, è stato interposto uno strato di assito ligneo dello spessore di 5 cm per conferire il più possibile una distribuzione omogenea delle sollecitazioni assiali sismiche;

 

  1. Fasi di cantiere

Le barre verticali sono state ancorate alla fondazione per tutta la loro altezza di piano (essendo le stesse piuttosto rigide in quanto diam. 16 mm), predisponendole prima del getto e conglobandole in esso. Si è preferito adottare questa tecnica in alternativa all’ancoraggio chimico per avere la massima precisione nella successiva posa dei blocchi di laterizio nel rispetto delle tavole di progetto.

 

Fasi di posa e preparazione armature di fondazione e relativi ancoraggi dei ferri verticali

Vista di insieme a getto completato

 

Successivamente al getto, i dettagli costruttivi dei muri e delle intersezioni d’angolo oltre agli incroci a “T” sia per i muri esterni sia per quelli interni, sono stati sviluppati a partire da quelli canonici previsti per questa tipologia costruttiva rispettando i dettagli geometrici previsti dalle NTC 2018.

Fasi di posa della prima “pietra”

Riempimento dei giunti di malta e posa delle armature orizzontali

 

Il solaio di primo piano è realizzato in laterocemento, a travetti e blocchi interposti, soluzione che garantisce la cosiddetta rigidezza nel piano, importante per una corretta ripartizione delle forze orizzontali sismiche, oltre che la distruzione ai muri dei carichi gravitazionali. Il sistema utilizzato è prodotto dalla Forma s.r.l. di Casei Gerola (PV).

Avanzamento del cantiere, febbraio 2022